Marzo 21, 2022
“C’è chi non sa fare l’amore e chi non sa cucinare” cantavano Mina e Celentano in “Che t’aggia di’”, brano dell’album “Mina Celentano” pubblicato nel 1998.
Cucinare è un atto d’amore verso gli altri e mangiare lo è verso noi stessi.
Il cibo ha una forte connotazione emotiva, sin da quando nasciamo: da adolescenti diventa un modo per collegarci con gli altri, da adulti serve a consolidare rapporti professionali e anche a comunicare la nostra posizione rispetto ad un tema di importanza sociale.
Mangiare può anche aiutarci a riempire un vuoto che abbiamo dentro o a fuggire dal dolore: un cambiamento nel regime alimentare comporta altrettante trasformazioni anche nel modo in cui ci relazioniamo con gli altri, con le nostre emozioni e con noi stessi.
Emozioni e i sapori si creano nel nostro cervello: la sensazione di ricompensa legata al mangiare e al sesso attiva la stessa area del cervello, quella legata all’istinto, sia quando vediamo una foto che li richiama più o meno esplicitamente sia quando solamente ci pensiamo. Ecco perchè abbiamo detto “si” a quel dessert anche se siamo a dieta!
Il nostro cervello è in grado di “computare” questi rewards emozionali in modo diverso, e di distinguere, per esempio, la ricompensa “diretta” legata al sesso da quella “indiretta” legata al denaro, ma anche il sesso dall’amore.
Sesso e Amore sono separati in casa: attivano aree del cervello diverse ma “collegate”
Jim Pfaus, professore di psicologia alla Concordia University, insieme alla sua équipe di ricercatori americani e svizzeri, ha analizzato cosa succede a soggetti impegnati in compiti come la visualizzazione di immagini erotiche o emotivamente toccanti.
Il sesso e il cibo, che soddisfano due bisogni primari, rispettivamente la sopravvivenza della specie e quella individuale, attivano entrambi il corpo striato mentre l’insula, che è la parte del cervello associata alle dipendenze, nella cosiddetta “area della ricompensa”, viene attivata dall’amore.
Dopamina e serotonina sono due neurotrasmettitori che, se riusciamo a farli lavorare insieme, ci fanno provare felicità.
Quando ci sentiamo attratti da qualcuno i nostri livelli di dopamina si innalzano mentre una carenza di questo ormone può causare depressione e rabbia.
Quante volte ci siamo infatti sentiti come Bridget Jones che cerca di compensare il mal d’amore con un’enorme vaschetta di gelato?
Il cioccolato, ad esempio, è comfort food che spesso serve a tappare la nostra fame emotiva e questo accade perchè contiene tirosina, un amminoacido necessario alla sintesi della dopamina.
La serotonina è invece il neurotrasmettitore responsabile della regolazione dell’umore e ciò implica, ça va sans dire, che alterazioni dei livelli di questo ormone incidano sull’attività del nostro sistema nervoso centrale, influenzando anche il desiderio sessuale e il senso dell’appetito.
Il triptofano, il precursore chimico della serotonina, è in grado di stimolarne la produzione ma, se viene assunto tramite l’alimentazione e non come integratore, ciò avviene se e solo se è presente in proporzione maggiore rispetto alle altre proteine.Tra gli alimenti consigliati possiamo citare: latte, semi di sesamo, semi di girasole, spirulina essiccata, soia cruda, parmigiano reggiano, uova e avena, meglio se abbinati al consumo di carboidrati piuttosto che ad una dieta iperproteica.
Effetto placebo a parte, ci sono certi alimenti che possono alterare il livello di dopamina e del nostro umore, anche se non esistono prove empiriche del loro effetto “afrodisiaco”.
Il peperoncino è un noto vasodilatatore che attiva la produzione di adrenalina ed endorfine e proprietà simili sono possedute anche da tutte le spezie dall’aroma forte, come pepe, senape, cannella e zafferano.
Parlando della dopamina avevamo già citato i benefici del cioccolato fondente, che contiene anche triptofano, amminoacido essenziale per la produzione della serotonina.
Come il cioccolato, anche il parmigiano è molto ricco di tirosina, precursore della dopamina, associata al desiderio sessuale.
Sappiamo inoltre quanto l’occhio sia a tavola che “in amore” giochi un ruolo importantissimo.
Le ostriche visivamente ricordano i genitali femminili, e Il loro alto contenuto di selenio e zinco promuove la produzione di testosterone, anche se non ha nessun effetto diretto sulla “virilità” della prestazione sessuale.
Lo stesso discorso sul richiamo erotico della forma dell’alimento può essere fatto con l’asparago, ma anche in questo caso la sua assunzione non aiuta in modo immediato le nostre performance sotto le lenzuola.
E non dimenticatevi che se a cena un bicchiere di vino può aiutare a sciogliersi e ad alleggerire l’atmosfera per il suo effetto vasodilatatore, se esageriamo, nel lungo termine, rischiamo di compromettere il nostro desiderio sessuale!
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